L’Italia spende per la politica quanto l’equivalente complessivo di quattro stati messi insieme: Inghilterra, Francia, Spagna e Austria. È assurdo, ma è così.
Lo spreco in Italia è formidabile quanto assurdo nelle sue dimensioni e caratteristiche. Interi edifici costruiti e pronti per l’uso, mai in funzione. “Il Mattino” di Napoli ha pubblicato, giorni fa, un elenco dove si citavano strutture carcerarie finite da più di venti anni mai entrate in funzione, così mentre Poggioreale scoppia di detenuti al limite della sopportazione, miliardi di euro pubblici vengono erogati per salvare banche e banchieri. Più di trentacinquemila enti inutili e inattivi, spreco da record come le telefonate sui cellulari di ministri, assessori e sindaci. Le Municipalità possono essere utili ma attualmente la loro funzione è praticamente pari a zero. Abbiamo in Italia circa 180mila politici, un numero sproporzionato di uffici e ufficietti .
Una differenza abnorme è la gestione di denaro pubblico: se provi a chiedere quanto costano gli aerei privati, le auto blu, le scorte ecc, ecc, ti risponderanno che è un affare diplomatico, anche eminenti giornalisti ci hanno provato ma inutilmente. In Inghilterra tutto è reso pubblico, messo in rete. I regnanti e i loro figli sono tenuti a dichiarare chi viaggia e finanche il numero dell’equipaggio. In Italia questo è impossibile. La differenza amministrativa e di denaro è differente da nord a nordest e nordovest così come al sud e in tutte le latitudini. Il Ministro Brunetta fa la guerra contro i “fannulloni”, ma perché non aprono un sito internet dove si possono trovare tutti i bilanci (comune, provincia, regione), e compararli in relazione alle spese singole, complessive e determinate. La scorsa settimana radio24 ha denunciato questi abusi, ma per ora si pensa al processo breve, oppure a far uscire di casa i diciottenni. Una grave ingiustizia, ma com’è possibile che non possiamo monitorare i nostri soldi? Non possiamo controllarli, non abbiamo il potere di sapere cosa spendiamo e perché?
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