Denuncia al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica
Dal Coordinamento Regionale dei Comitati Cittadini Siciliani parte una denuncia al ministero della salute e alla procura della repubblica a difesa della salute dei cittadini e contro le manovre che vogliono favorire le autorizzazioni in modo non trasparente
Al Ministero della Sanità
Alla Procura della Repubblica di Siracusa
Agli Organi di Stampa
Ai Comitati Cittadini Siciliani
Come tutti i Comitati Cittadini Siciliani avevano ampiamente previsto, avvicinandosi la scadenza della "moratoria" (in effetti mai iniziata) sui lavori degli inceneritori, per cui si sarebbe dovuto procedere a
Palermo o
Roma con l’
AIA, il Governatore
Totò Cuffaro ha presentato il conto.
Apprendiamo da fonte certa che il Direttore del
Dipartimento Territorio e Ambiente ha comunicato al Dott.
Gioacchino Genchi, responsabile del Servizio 3 Tutela dall’
Inquinamento Atmosferico delle Emissioni, che dovrà a breve
spostarsi ad altro incarico solo per alcuni mesi, spostamento peraltro
non giustificato da alcuna motivazione.
Questo conferma che lo scopo è quello di avere campo libero per il tempo necessario a fare ogni tipo di operazione, alias autorizzazione.
Questo scaturisce dalle altissime pressioni determinate dal fatto che i funzionari di detto Ufficio, ligi alle normative oltre che al buon senso, hanno toccato degli evidenti interessi che vanno a intaccare alcuni "santuari" finora inviolati e pertanto il
Governatore Cuffaro & C. hanno ritenuto necessario disarticolare la struttura eliminandone temporaneamente il responsabile.
Basta pensare che oltre ai 4 inceneritori, che già sarebbero stati motivi più che sufficienti, l’Ufficio era intervenuto sulla
Italcementi, cementificio di Isola delle Femmine (divieto d’uso del pet-coke ricchissimo di metalli pesanti e di IPA emessi come pericolosissimo nanoparticolato, responsabile in specie di tumori all’apparato respiratorio), sulle
Autorità portuali (necessità delle autorizzazioni, mai previste prima, per la movimentazione nei porti del materiale polverulento, tipo pet-coke, cemento, ecc.), sulla piattaforma polifunzionale
Oikothen di Augusta destinata a bruciare rifiuti industriali (divieto temporaneo dell’inceneritore e concessione solo di trattamenti meccanico-biologici), sulla
DB Group di Adrano (divieto di smaltimento mascherato di rifiuti, ossia incenerendoli dopo averli impastati con argilla per farne mattoni e tegole),
Bonifica S.p.A. con sede a Palermo e stabilimento nel porticciolo dell’
Acqua Santa di Palermo, in atto
sotto sequestro per violazione dell’autorizzazione al trattamento di rifiuti industriali e morchie di petroliere, e poi ancora le
Distillerie Bertolino e Trapas, ecc.
Nell’immediato l’Ufficio si accingeva ad intervenire sui petrolchimici (
la truffa legalizzata della bolla di emissioni atmosferiche di raffineria, lo smaltimento mascherato di rifiuti tramite le torce, la mancanza di sistemi di recupero vapori nelle operazioni di carico e scarico delle navi), sulle centrali termoelettriche (riduzione dei limiti delle concentrazioni emissive) e sulla miriade di mini inceneritori che si vorrebbero costruire riconvertendo gli impianti di compostaggio in impianti di combustione di "biomasse" per sfruttare i vantaggi economici dei Cip6 (certificati verdi).
Al
Coordinamento Regionale dei Comitati Cittadini sembra necessario, a questo punto, attivare ogni tipo di sbarramento contro questa pericolosa manovra, cominciando a darne la più ampia divulgazione.
Pertanto questo Coordinamento comunica sin d’ora che, considerato che questa operazione di smantellamento dell’Ufficio equivarrà a consentire la realizzazione di
impianti sicuramente nocivi e dannosi per la Salute dei Siciliani e dell’Ambiente, presenterà un esposto per danno temuto presso le varie
Procure della Repubblica competenti ed uno alla
Corte dei Conti per le erogazioni indiscriminate dei Cip6 impropriamente destinati ad impianti nocivi piuttosto che alla produzione di energie alternative pulite.
Con la presente il Coordinamento sollecita ulteriormente il
Ministero della Sanità, nella persona del
Ministro Livia Turco e nella persona del Dott.
Donato Greco a voler prendere in seria considerazione la tematica relativa ai danni procurati dalle emissioni dei nano-inquinanti da parte delle suddette industrie, danni ormai scientificamente confermati dalla letteratura internazionale che purtroppo ancora oggi il Ministero si ostina a disconoscere.
Dobbiamo forse aspettare i 25 anni che furono necessari a che fosse riconosciuto il danno da amianto oppure vogliamo intervenire subito? E’ solo con la prevenzione che si diminuiscono i costi sanitari!
Dal
Coordinamento Regionale dei Comitati Cittadini Siciliani,
Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine PA
www.isolapulita.it