Il nuovo Presidente del Senato è Pietro Grasso, candidato del PD, classe 1945, ex Procuratore Generale Antimafia.
Pietro Grasso, durante il suo primo discorso, ha dichiarato: "Dobbiamo iniziare nuova fase Costituente. Siamo in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile, dobbiamo iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci. Abbiamo sempre saputo unirci, superare le difficoltà, trovare valori comuni e un sentire condiviso".
In merito alla giustizia ha affermato: "Ho sempre cercato verità e giustizia e continuerò a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d'inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese".
Le elezioni del Presidente del Senato non sono state prive di difficoltà; infatti, il M5S aveva dato l'ordine ai suoi eletti di votare scheda bianca.
Nonostante questo, 18 senatori del M5S hanno disobbedito all'ordine votando per Pietro Grasso.
Uno di questi è il Senatore Giuseppe Vacciano, che si dice pronto a dimettersi, assecondando in proposto le richieste di Beppe Grillo.
Vacciano spiega perché ha deciso di votare per Grasso contravvenendo alla decisione del suo partito: "Non ho la pretesa di essere compreso. E' vostro diritto considerare la mia scelta un errore e una violazione del codice di comportamento (certamente non mi trincererò dietro l’articolo 67 della costituzione) come era mio quella di farla, vi chiedo la cortesia di mantenere un atteggiamento civile nei commenti, se intenderete farne. Penso che poche giornate siano state per me difficili come quella di sabato. Nella mia vita non ho mai nascosto la mano dopo aver tirato il sasso e non inizierò a farlo ora per convenienza personale o di immagine. Né vorrei che scelte personali dettate esclusivamente dalla mia coscienza e dagli eventi vissuti sabato pomeriggio portassero danno o sospetti su quella parte maggioritaria di cittadini senatori che ha votato nel ballottaggio di ieri scheda bianca o nulla".
Il Senatore aggiunge: "Dii fronte al rischio di vedere nuovamente una persona come quella proposta dal Pdl quale seconda carica dello Stato, pure con mille dubbi e consapevole che tra Pd e Pdl non esiste il ‘meno peggio, ho votato Grasso. A volte seguire la propria coscienza porta a delle scelte ed io, liberamente, ho deciso di farne una. Mi rendo conto che questa mia posizione, pur non rappresentando in alcun modo un’apertura di credito a chicchessia e tanto meno una sorta di ‘do ut des’ del M5S in vista delle elezioni di figure forse anche più rilevanti ai fini del Movimento (quali i Questori o i presidenti di Commissione), può creare danni al Movimento e dato che persone migliori e più preparate di me possono prendere il mio posto senza alcun problema, lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie dimissioni”.
Nel frattempo sul web infuriano le polemiche di chi a votato il M5S; molti sono a favore delle dimissioni di quei Senatori che hanno tradito la linea del partito non votando scheda bianca, altri, invece, considerano la leadership di Grillo troppo autoritaria.
Tra quest'ultimi spicca Bersani, leader del Pd, che in proposito ha dichiarato: "Il M5S fa riunioni chiuse e poi vuole lo streaming quando va dal capo dello Stato, secondo un antico e conosciuto leninismo. Sono un cuneo... 'mi organizzo piu' o meno segretamente e poi approfitto di tutti gli spazi che la borghesia cog..na e capitalista mi offré: non sono grandissime novità".
Gli esponenti di spicco del M5S sollecitano i senatori che hanno votato Grasso ad uscire allo scoperto per farsi carico delle proprie responsabilità.