ROMA - Seggi chiusi per le elezioni amministrative. Al voto in sette milioni. Attesa per il risultato di Roma. Si sono chiusi, come previsto, alle 15 di oggi i seggi per le elezioni comunali in 563 Comuni italiani, aperti anche ieri dalle 8 alle 22. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo l'accertamento del numero dei votanti.
AFFLUENZA IN CALO Alla chiusura delle urne si è registrata un’affluenza del 44,6%, in calo di oltre 15 punti rispetto al 60% della votazione precedente.
Alle urne sono chiamati 7 milioni di cittadini in 563 comuni, di cui 16 capoluogo. L'astensionismo la fa da padrone quasi ovunque, ma sorprende il dato di Roma dove, complice anche la sfida stracittadina per la finale di Coppa Italia, ha votato solo il 37,6% degli aventi diritto contro il 57,2% della tornata precedente. In flessione anche i dati di Lombardia, dove votano comuni come Brescia e Sondrio e del Veneto.
Salvo quindi uno slancio nella seconda giornata di voto, che si chiuderà oggi alle 15, anche le amministrative certificheranno una disaffezione verso la politica. Ieri è stato anche il giorno del referendum sui fondi alle scuole paritarie dell'infanzia a Bologna. Il Comitato art.33, promotore del referendum, ha denunciato inefficienze nelle operazioni di voto, inviando una diffida al Comune. Il referendum, dal valore puramente consultivo e senza quorum, si è concluso con una percentuale di votanti pari al 28,7% e la prevalenza netta del No allo stanziamento di un milione di euro che ogni anno il comune versa agli istituti privati.
Intanto continuano gli attriti nella maggioranza di governo. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani è alle prese con il difficile compito di far rialzare il partito piegato da guerre intestine ricostruendo un rapporto saldo con la base. Per questo assicura che comunque vadano le cose il congresso si terrà entro l'anno. Il Pd, assicura Epifani, sarà leale con il governo, ma non ci sta a farsi imporre il programma dal Pdl. Niente aumento dell'Iva e rivisitazione dell'Imu senza un'abolizione indifferenziata per ogni reddito, chiede Epifani. Una soluzione che non piace al Pdl, tanto da scomodare lo stesso vice premier e ministro dell'Interno Alfano nella risposta: «Epifani sbaglia. Le due misure non sono in contrapposizione si può fare sia l'una che l'altra». Per non tirare troppo la corda nei rapporti con l'alleato, comunque, Epifani si pronuncia contro l'ineleggibilità di Berlusconi, altro tema di grosso attrito con il Pdl.
Il Pdl intanto ha frenato sulla timida apertura verso una regolarizzazione delle unioni gay fatta un po' a sorpresa dallo stesso coordinatore Sandro Bondi, che aveva invitato le forze politiche ad «una riflessione seria» sul tema. «Le priorità oggi sono altre», hanno chiarito i maggiori esponenti del partito.
Seggi aperti solo oggi a Pergine Valsugana (Trento) per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale, con eventuale turno di ballottaggio domenica 9 giugno. In tutti gli altri Comuni dove si vota, in caso di ballottaggio per l'elezione dei sindaci, si voterà domenica 9 giugno, sempre dalle ore 8 alle 22, e lunedì 10 giugno, dalle 7 alle ore 15.
Come si vota. La scheda sarà di colore azzurro nei comuni fino a 15 mila abitanti, dove si potrà votare per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo, e per la lista collegata, tracciando un segno anche sul relativo contrassegno. In tutti i casi, il voto si intenderà attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata.
La doppia preferenza di genere. Debutta, quest'anno, per i comuni superiori ai 5 mila abitanti, la novità della doppia preferenza di genere, che l'elettore può esprimere sulla scheda per candidati della stessa lista, purché di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza.
Si vota in 42 Comuni del Lazio. Nel Lazio sono 42 i Comuni al voto per il rinnovo dei consigli comunali e la scelta dei nuovi sindaci, 12 dei quali con oltre 15mila abitanti: oltre ai capoluoghi di provincia Roma e Viterbo, ci sono Ferentino in provincia di Frosinone, Aprilia, Formia e Sabaudia in provincia di Latina, Anzio, Fiumicino, Nettuno, Pomezia, Santa Marinella e Velletri in provincia di Roma.
A Roma sono 2.600 le sezioni in cui si recheranno i 2.359.119 elettori di aventi diritto.
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