Dopo le accuse al leader della senatrice Gambaro e la risposta incendiaria di Beppe Grillo, non accennano a diminuire le tensioni interne. Il parlamentare campano al Messaggero: "Dureremo solo una legislatura". E c'è chi parla del rischio scissione di 30/40 tra senatori e deputati.
Il terremoto provocato dalle dichiarazioni della senatrice Gambaro (“Il nostro problema è Grillo) e la reazione incendiaria dell’ex comico genovese (“Non vale niente, se ne vada”) non sono un movimento tellurico isolato. Anzi. Le conseguenze dell’ultima grana interna al M5S è uno sciame sismico di dichiarazioni e prese di posizione che fa sembrare distante anni luce il successo a 5 Stelle nelle politiche del 24 e 25 febbraio. E sui giornali è un florilegio di accuse, attacchi e ipotesi di disgregazione grillina. C’è chi parla di una fronda interna al movimento che avrebbe raggiunto una quota davvero preoccupante: non più 15-20 dissidenti, ma almeno il doppio (con possibilità di crescita continua). Il motivo della crepa? Lo stesso sottolineato dalla senatrice Gambaro: i continui post di Grillo sul suo blog, gli attacchi alle istituzioni, gli umori dei fedelissimi del capo. Già ieri in Senato, del resto, la spaccatura sul nome del nuovo capogruppo è stato un segnale chiaro di mancanza di coesione e di ricerca di alternativa politica interna, il tutto confermato successivamente dalle parole di Adele Gambaro.
Stando così le cose, sembrano impronosticabili gli effetti di un’eventuale espulsione della parlamentare: a quanto pare, sono in molti a pensarla come lei. Cosa potrebbe accadere? In caso di cacciata, altri onorevoli e senatori potrebbero seguirla, magari dando vita a gruppi parlamentari autonomi (c’è chi parla della fondazione del Partito dei Pirati italiano) e non passando al gruppo misto come hanno fatto la scorsa settimana i tarantini Furnari e Labriola (in aperta rottura a causa della mancanza di posizione del M5S sull’Ilva). Certo, la senatrice potrebbe decidere di dimettersi, ma ciò non significa che la questione sarebbe risolta. Anzi. Il giorno dopo, del resto, Adele Gambaro ha rincarato la dose: “Noi parlamentari siamo stati lasciati soli. In tre mesi Grillo non l’ho mai visto. Ho visto invece le scolaresche in Aula per cercare di capire come funziona la democrazia. Un momento importantissimo” ha detto alla Stampa. E a chi le ha chiesto se avesse provato a contattare il comico, lei ha risposto: “Mi sono fatta dare il numero di Grillo. Ho cercato di chiamarlo. Ho tentato più volte. Niente, non mi ha mai risposto”.
In un quadro così complicato, assumono un peso specifico importanti le parole del senatore campano Bartolomeo Pepe. “Siamo troppo Grillo dipendenti – ha detto al Messaggero – E Beppe, anche fisiologicamente, non può reggere, non dura un’altra legislatura. Ha quasi 65 anni. Lei lo vede a 70 nelle piazze che si incazza ancora”. Poi la previsione, funesta: “Dureremo una legislatura: siamo destinati ad autodistruggerci”.
Tratto da