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Il ministro alla Politiche agricole riferisce in Aula sulla vicenda dell'Asl di Benevento e risponde alle interpellanze di Oliviero (Pd) e Costa (Ncd).“Sono vittima di un complotto, non ho mai abusato della mia posizione di deputato”. Risponde così Nunzia De Girolamo, intervenuta alla Camera per riferire sulla vicenda dell’Asl di Benevento.

Il ministro alla Politiche agricole, ha fatto ingresso alle ore 9,17 in un’aula semivuota di Montecitorio, nel giorno più lungo del suo mandato e poco prima ha avuto un colloquio con il leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano. Accolta dai saluti e baci di Renato Brunetta, dell’ex capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, dal collega ministro Andrea Orlando, De Girolamo si è seduta al suo posto aspettando di riferire in aula sulla vicenda della Asl di Benevento che la vede coinvolta.

“Vengo qui con grande spirito di serenità”, commenta Nunzia De Girolamo. “Vengo qui a dirvi che mai ho violato la Costituzione. Il mio unico patrimonio sono la mia dignità e la mia famiglia. Il riserbo dei primi giorni è stato scambiato per imbarazzo. E invece era solo rispetto per il lavoro della magistratura. Sono stata vittima di una vicenda surreale, ma non ho mai abusato della mia posizione“. E specifica che non è lei ad essere indagata: “Io non sono indagata, l’indagato è Pisapia e le intercettazioni sono abusive. Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me frutto di un complotto ai miei danni”".

Sono due le interpellanze presentate in Aula. La prima, presentata da Nicodemo Oliviero (Pd) chiede: “Quali siano le valutazioni del ministro sulla vicenda da cui è interessata, e quali siano state le motivazioni che hanno determinato il suo intervento poco trasparente nelle specifiche questioni contribuendo ad orientare importanti decisioni di interesse pubblico riguardanti l’organizzazione dell’Asl di Benevento”. L’interpellanza del Nuovo centrodestra invece, a prima firma del capogruppo Enrico Costa, è stata presentata per chiedere come il titolare delle Politiche agricole “intenda tutelare non solo la sua immagine, ma, e soprattutto, le basi dello stato di diritto nei confronti del soggetto che si è reso responsabile delle registrazioni abusive di cui è stata vittima”.

 

Tratto da

FQ

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