L'avanzare dell'età, le lesioni, lo stress, gli agenti atmosferici sono fattori che alternano il nostro viso e il nostro corpo.
Nel corso degli anni, sono stati inventati metodi e tecniche che permettono di correggere le imperfezioni come ad esempio il trucco permanente, conosciuto anche come trucco semipermanente.
I professionisti che lavorano nel settore dell'estetica sono sempre attenti alle esigenze dei clienti. Tra i trattamenti più richiesti degli ultimi anni abbiamo quello del trucco permanente. Partiamo dal principio.
Trucco permanente: tutto quello che c'è da sapere
Il trucco permanente è quel trucco considerato non invasivo perché quando viene applicato non tocca le parti che sono considerate sensibili della pelle. Questo trattamento viene scelto solitamente per le labbra e per le sopracciglia, ma può essere effettuato anche sulle palpebre oppure sul cuoio capelluto (in quest’ultimo caso nello specifico si parla di tricopigmentazione).
Il trucco semipermanente è un trattamento che consiste nell'inserire alcuni pigmenti di colore nella pelle in modo definitivo, per la durata di circa 2 anni. Effettuando ritocchi semestrali oppure annuali si riesce ad allungare la durata dell'effetto.
Anche se è chiamato permanente non significa che dura per sempre; l'effetto, infatti, dura per molto tempo ma poi il tatuaggio tende a scolorirsi.
Ma come avviene il trattamento? Qual è la tecnica? Approfondiamo l’argomento.
Trucco permanente: qual è la tecnica?
Questa tecnica è molto simile a quella del tatuaggio classico, infatti, in entrambi i casi viene inserito il pigmento nella pelle. La differenza sostanziale sta proprio nella tipologia di pigmento che viene inserito.
I pigmenti che vengono utilizzati nel classico tatuaggio non sono biassorbibili e di conseguenza il trattamento è definitivo; in altre parole non necessita di ritocchi poiché risulta definitivo per tutta la vita.
I pigmenti del trucco permanente, invece, sono biassorbibili e quindi sono riconosciuti dal sistema immunitario come dei corpi esterni e quindi tendono a svanire; il trattamento quindi risulta permanente per un periodo di tempo breve.
La durata del trucco è soggettiva dipende dalla tipologia di pelle che si ha e dal sistema immunitario.
Tipologia di pelle
Al termine della prima seduta il consulente estetico, per rendere più duraturo l’effetto, consiglia alle clienti alcune attività da fare a casa. Il trattamento dipende dalla tipologia di pelle che si ha.
Chi ha una pelle grassa, che si presenta lucida e con sebo in eccesso, deve essere pulita con cotone imbevuto d’acqua per 3 o 4 ore e con salviettine igienizzanti (ciò che si sconsiglia sono le creme). La pelle grassa tende ad espellere il pigmento e quindi l’effetto del tatuaggio svanire solo dopo 6/8 mesi. Chi, invece, ha pelle è secca, che solitamente appare desquamata, con poca acqua e ruvida, può beneficiare dell’effetto per più tempo; infatti, il trattamento può durare anche due anni.
Sistema immunitario
Per quanto concerne invece il sistema immunitario quanto più risulta forte più riconosce i pigmenti come corpi estranei e più tende ad eliminarli.
Inoltre, ricordiamo anche che una pelle più matura, che ha un rinnovamento delle cellule più lento rispetto ad una pelle più giovane, trattiene di più il colore.