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Cronaca di una adolescenza sfuggita alla gioia di vivere, e cronaca di una gioia di vivere rubata dall?adolescenza Perch? talvolta ci ritroviamo di fronte a realt? la cui veridicit? ? a dir poco imbarazzante da sottolineare. Ci? che pi? non si immagina pu? diventare vero all?improvviso e farci ricredere sull?utopia che questo sia un bel mondo in cui vivere.

Il ministro dell?Interno, Giuseppe Pisanu, ha partecipato alla convention di Forza Italia su ?legalit? e sicurezza per lo sviluppo del Sud? tenutasi a Napoli marted? 14 marzo. L?intervista rilasciata al ?Mattino? si apre con il titolo ?camorra e babygang, emergenze nazionali?.
E mentre per la camorra sottolinea che lo Stato ha frenato la faida di Scampia, arrestando i boss, per quanto riguarda le babygang le definisce come il ?nodo pi? doloroso della questione napoletana nel quale si stringono tutti i problemi economici, sociali, culturali e civili della citt? e del suo vasto hinterland?.

E ripensando a uno dei pi? crudi fatti di cronaca napoletana, non possiamo che ricordare e riflettere.

Due mesi fa circa ( nella notte tra il quattordici e il quindici gennaio ), a Napoli, nei pressi del corso Vittorio Emanuele, due giovani donne, a bordo della loro bella macchina, ritornano a casa, dopo una serata passata in discoteca.
Sono due cugine, una di trenta e l?altra di ventidue anni circa, l?una accompagna l?altra a casa.
Affianca la loro ?Audi? un gruppo di ragazzini, forse quattro, in sella a due motorini. Intimano loro di fermarsi, le minacciano con una pistola. E loro si fermano, e ?consegnano? le loro borse.
Ma il bottino ? magro, le ragazze hanno con loro pochi soldi, due cellulari e nient?altro d?importante, in fondo non si va a ballare con chiss? cosa.
La macchina viene messa a soqquadro per cercare di racimolare altro, ma poi la rabbia si fa ferocia, salta alla testa e qualcuno la perde ( la testa ), prende la trentenne e l?, a volto scoperto, per sfidare non si sa cosa, la violenta, nella piazzetta San Sepolcro, l? vicino all?universit? Suor Orsola Benincasa, una delle pi? belle di Napoli.

E poi scappa nel buio e nel silenzio della citt?.
Le due donne, ancora paralizzate dall?orrore di quanto appena vissuto, chiamano gli agenti e forniscono repentinamente descrizioni e indicazioni per incastrare la ?bestia?.
Subito dopo viene arrestato un quattordicenne dei Quartieri Spagnoli, per lui l?accusa ? di concorso in rapina, reato di violenza sessuale e detenzione d?arma. Il ragazzino, un energumeno di un metro e ottanta circa ma di soli quattordici anni ( quindici a marzo ), ammette la rapina ma nega assolutamente la violenza.
Difficile ? la sua posizione, la vittima trentenne, in caserma, lo ha riconosciuto.
Il fermo viene convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minori di Napoli.

Un mese dopo circa, le indagini hanno una svolta.
Altri componenti della ?gang? ( quasi tutti dei Quartieri Spagnoli ) vengono individuati e arrestati, si tratta di due quattordicenni e di un diciassettenne. Quest?ultimo, oltre ad ammettere la rapina, confessa pienamente la violenza fatta alla trentenne.
E? lui la ?bestia?.

L?antefatto, ci? che ha preceduto il tragico epilogo, ? quanto mai banale se paragonato al dolore della giovane donna violentata.
I giovani, dopo aver trascorso parte della serata in discoteca, si ritrovano ad un Bingo, qui perdono cinquanta euro circa, troppi. Decidono di recuperarli facendo una piccola rapina, prendendo anche una pistola ( una pistola-giocattolo ) per impensierire un po? di pi? chi sar? il malcapitato e scelgono poi una bella macchina, un?Audi, perch? quella ? una macchina da ricchi.

Il giudice ha ovviamente convalidato i fermi e non ha fatto ?sconti? a nessuno, nonostante le confessioni, nonostante la collaborazione dei genitori dei ?baby-colpevoli?. Il movente per tanta efferatezza ? davvero troppo, troppo futile.

Quello delle baby-gang ? un problema sociale, non solo napoletano, ma a scala nazionale. Gruppetti di minorenni che organizzano rappresaglie e si muovono in branco, come lupi affamati, in cerca di qualcosa che plachi la rabbia. Che plachi il loro male di vivere. Che gli dia quelle certezze che non hanno, forse da nessuno.
Queste moderne e giovani ?organizzazioni a delinquere?, trovano terreno fertile soprattutto in zone dove il disagio sociale ? pi? sentito, dove il grado di scolarizzazione ? alquanto basso, dove i ragazzini conoscono solo ?quel modo? per farsi strada nella vita, o semplicemente, fra gli amici.

I Quartieri Spagnoli di Napoli sono proprio l?humus pi? fertile in questo senso e l?esempio tipico del degrado morale e civile in cui pu? nascere e formarsi un giovane cittadino.

La madre del ragazzino che per primo ? stato accusato dello stupro ( scagionato dall?esame del DNA ) chiede un po? di giustizia per questo suo figlio cos? ingiustamente infangato ( ma la rapina l?ha comunque commessa. Ma violentare una donna ? considerato poco onorevole nei Quartieri, vile ).
E chiede aiuto, o quantomeno chiede la presenza delle istituzioni, del comune, di qualcuno che metta un freno a quel disagio di vivere che si respira in quei quartieri e che inevitabilmente ha contagiato anche suo figlio.
Che anche lei non abbia ragione?

Le proposte al riguardo sono tante e si susseguono l?una dopo l?altra ogni qualvolta si presenta una fattispecie concreta che s?era solo ipotizzata o, peggio ancora, s?era solo vista in uno di quei film alla Quentin Tarantino.

Abbassare o meno l?et? imputabile di un minore, la proposta ? per i dodici anni; togliere la tutela potestativa dei genitori, non sono stati in grado di occuparsi del minore colpevole, non hanno vegliato bene sulla vita, sugli interessi, sugli hobby del loro figliolo.
Potenziare i controlli, mettere pi? agenti per le strade delle citt?, soprattutto nei week-end; controllare i motorini, confiscarli quand?? necessario.
Cosa? Molti, moltissimi di questi suggerimenti, pi? o meno autorevoli, rimangono semplicemente tali, e per il momento ? tutto sospeso fino alle prossime elezioni, fino alla prossima legislatura che dovr? concretizzare questo fastidioso ?chiacchiericcio?.

Ancora Pisanu afferma che questo nodo ( quello delle babygang ) ?non va tagliato con la lama della repressione, perch? si riprodurrebbe. Per questi ragazzi bisogna cominciare dalla scuola e dalla protezione sociale.
Gli interventi della polizia? Meglio privilegiare forme anche specifiche di prevenzione?. E in conclusione dice che la lotta al crimine si vince con la scuola e con la cultura alla legalit?.

Belle parole, come belle se ne sono sempre dette, e in attesa delle imminenti votazione il bravo cittadino ( e Napoli non ? solo i Quartieri Spagnoli ) aspetta ancora che il senso di giustizia trionfi, che quel senso di smarrimento svanisca, perch? quando a commettere una simile violenza ? un minorenne i dubbi su cosa in effetti non abbia funzionato e non funzioni nella societ? del nuovo millennio, ce ne sono, eccome.

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