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Una riproposizione senza alcuna novit? significativa delle note posizioni, politiche e personali Il confronto televisivo fra i due leaders delle coalizioni politiche che si contendono il consenso degli italiani per la guida del paese nei prossimi cinque anni si ? svolto ieri sera su Rai Uno con un grossissimo successo di pubblico.

L'unico commento all'evento che vede assolutamente tutti d'accordo ? che gli ascolti del "BIG MATCH" sono stati veramente notevoli, forse addirittura superiori ad ogni aspettativa o previsione, mentre per tutto il resto le interpretazioni sono diametralmente opposte se si escludono, sorprendentemente, ma non troppo se si pensa alla fine che Silvio Berlusconi ha fatto fare alla nota tattica del "tridente", tre (letteralmente) commenti, formulati dai capi dei tre partiti politici alleati di Forza Italia.

Gianfranco Fini ha sostenuto che IL CAPO avrebbe sbagliato nel riproporre la visione di un Italia in cui tutto va bene;
Pierferdinando Casini ha stroncato il confronto seccamente affermando che i due hanno dato vita a "un dibattito del passato e sul passato, privo di una dimensione che guardi al futuro degli italiani e ai problemi della gente" ;
Roberto Calderoli, per la lega di Bossi ha sostenuto che Berlusconi ? caduto nel tranello del confronto ed ha messo in guardia il Cavaliere dal partecipare al prossimo gi? previsto.

E infatti ben sedici milioni di italiani hanno assistito alla trasmissione, senza contare tutti quelli che hanno potuto vedere lo scontro, madre di tutti i confronti televisivi, dalle varie nazioni del mondo, dove risiedono come ? noto milioni di altri italiani.

Questo fatto non vuol dire, come molti affermano che si sia trattato di un successo mediatico derivato da una qualsiasi delle tante motivazioni fornite, quali, faccio per dire, la simpatia dei contendenti o la loro pi? o meno nota capacit? comunicativa o ancora una scenografia particolare, in realt? quasi asettica.
In verit? la trasmissione non ha avuto altro motivo che giustifichi gli ascolti cos? elevati che l'altissima tensione che ha caratterizzato e contrassegna il durissimo scontro politico in atto, solo per i meno accorti contraddistinto dalle polemiche su argomenti che poco hanno a che vedere con una discussione seria sui veri problemi del paese

Da una parte Silvio Berlusconi e la sua "Casa della Libert?" in affanno non sufficientemente dissimulato, dall'altra Romano Prodi e la sua "Unione" in palese atteggiamento di spasmodica volont? di strappare a Berlusconi la guida del paese.

Il successo della trasmissione allora deve essere letto non per ci? che essa ? stata, ma per ci? che invece rappresentava e cio? l'aspettativa dei cittadini, consapevoli come non mai da molti anni a questa parte, ciascuno per la parte politica cui fa riferimento, di trarre dallo scontro l'indicazione di quale sar? la loro sorte, di quale sar? la coalizione che vincer? le elezioni.

In tale ottica e in considerazione della mancanza di qualsiasi colpo a sorpresa che potesse indurre quote pi? o meno significative di cittadini elettori dei due schieramenti a modificare le proprie convinzioni, assurgono a veri arbitri della situazione e ad ago della bilancia, proprio quegli elettori indecisi, per la stragrande maggioranza provenienti dalle fila dei sostenitori di Forza Italia, ma anche dei partiti alleati, che nelle ultime quattro consultazioni elettorali hanno progressivamente fatto mancare il loro voto alla Casa della Libert?.

Proprio quegli elettori che per avendo votato per il centrodestra, hanno via via ritirato la propria fiducia all'attuale coalizione di maggioranza, per via di un atteggiamento di ormai scoperta quanto superficiale abitudine a tentare di piegare la realt? dei fatti e delle cose con dichiarazioni bugiarde e ingannevoli che hanno ormai disgustato anche i pi? vicini sostenitori del Cavaliere.

Un Cavaliere (Silvio Berlusconi) che non ha potuto fare a meno, neanche questa volta di mentire spudoratamente e di giustificare e rinforzare, come sua abitudine, la menzogna con una panzana madornale che vi racconto.

Richiesto di dire per quale motivo non avesse dato seguito alle promesse sbandierate di riservare alle donne una quota significativa nelle liste del centrodestra, le famose quote rosa, ha farfugliato improbabili difficolt?, ma quel che ? peggio, ha dichiarato che in effetti,
"non ? poi cos? facile trovare donne disposte a mettersi in lista per gli evidenti (?) gravi sacrifici, cui una donna dovrebbe andare incontro, una volta eletta parlamentare, a lasciare la famiglia per almeno cinque giorni alla settimana per andare a Roma a svolgere il proprio mandato.

Di tali tipi di fandonie gli elettori di centrodestra sono ormai nauseati, per questi motivi, oltre che per il riscontro dell'obbiettivo grave arretramento economico e sociale del paese, gli hanno voltato le spalle, e inoltre per la constatazione che chi nasce tondo non pu? (e neanche vuole) morire quadro, anche in queste prossime elezioni gli faranno mancare il loro determinante appoggio

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